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In de schaduwen van morgen, een diagnose van het
geestelijk lijden van onzen tijd). Saggio critico di Johan Huizinga,
pubblicato nel 1935. L'autore trasse lo spunto dalle correnti nazionalistiche e
totalitarie, e dai loro miti. Egli interpreta il fenomeno politico come una
crisi di tutti i valori intellettuali, morali, estetici. Progressiva è la
rinuncia a un ideale intellettuale: la volontà prende il posto
dell'intelligenza, l'azione quello della conoscenza; è di tutti i momenti
l'esaltazione del vivere, a detrimento del conoscere e della capacità di
giudicare. Ne consegue il trionfo della lotta, della violenza, del possesso.
Tutto ciò è evidente anche in politica, dove viene esaltata la
forza bruta e domina il più forte. Huizinga prosegue nella sua diagnosi
della crisi che attraversa la civiltà occidentale, affermando che anche
l'arte, come la politica, tende a svincolarsi dalle leggi razionali e che ogni
fenomeno della nostra civiltà, compresa la scienza, sembra ormai sospeso
ai limiti dell'inconoscibile. Questi, secondo Huizinga, sono i mali dell'epoca e
la salvezza verrà, se ha da venire, non dalla materia ma dalla
purificazione dello spirito.